Stefan Kooijmans, uno degli esperti Retail di Slimstock, riconosce che i retailer di tutta Europa, Nord America e Sud America lottano con gli stessi problemi: concorrenza agguerrita, crescente sensibilità ai prezzi a causa della crescente trasparenza e pressione per passare a un modello di vendita al dettaglio omnicanale.

“I rivenditori devono prendere decisioni difficili quando si tratta di vendita al dettaglio omnicanale, ma spesso si trovano limitati dalle capacità dei loro sistemi informatici esistenti”.

Non è necessario essere uno specialista della vendita al dettaglio per notare che in questo momento stanno accadendo molte cose nel settore della vendita al dettaglio. Anche i marchi più noti che hanno avuto successo per molti anni stanno attraversando un periodo difficile, mentre i negozi sul web che offrono prezzi più bassi registrano una crescita impressionante anno dopo anno.

Sebbene molti punti vendita fisici rimangano redditizi, lo spostamento della domanda verso i canali online è inevitabile. Allo stesso modo, però, un numero crescente di aziende di e-commerce sta iniziando ad aprire negozi offline, poiché i consumatori hanno ancora bisogno di vedere e toccare il prodotto prima di decidere di acquistarlo.

 

Cercare nuove strade

Per far fronte al cambiamento del comportamento dei consumatori, i rivenditori sono sempre più alla ricerca di nuovi modi per combinare i negozi fisici con i canali di vendita online. Omni-channel è la parola d’ordine: la fase di orientamento del percorso dell’acquirente avviene online, dopodiché si visita un negozio fisico per visionare il prodotto. Il consumatore fa la sua scelta proprio lì, ma poi torna su Internet per confrontare i prezzi. Il cliente acquista il prodotto al prezzo più basso che riesce a trovare e se lo fa consegnare nel luogo e nel momento che preferisce. E questo è solo uno dei tanti percorsi di acquisto che un consumatore può intraprendere.

Per essere un rivenditore omnicanale di successo, dovete essere in grado di prendere decisioni ottimali non solo per un canale, ma per tutti. Tuttavia, questo non è un compito facile! I tempi di consegna dei fornitori aumentano, mentre i cicli di vita dei prodotti diventano sempre più brevi. Pertanto, per adattarsi rapidamente ai cambiamenti della domanda e per poter gestire le scorte in modo proattivo, i rivenditori hanno bisogno di un software di pianificazione avanzato.

Spesso i sistemi informatici ostacolano i retailer invece di sostenerli, soprattutto per coloro che si affidano a vecchi sistemi legacy, costituiti da regole personalizzate ed elenchi Excel. Non si può fare affidamento su questi sistemi per prendere una decisione ottimale.

 

Il ruolo dell’ERP è cambiato

L’analista di tecnologia aziendale Gartner ha condotto una ricerca su questo argomento e ha concluso che il ruolo dei sistemi ERP a livello aziendale è cambiato. I rivenditori non solo hanno bisogno di una solida struttura portante che comprenda dati anagrafici, dati transazionali e processi, ma hanno anche bisogno di dinamismo. Devono essere le soluzioni migliori del settore, progettate specificamente per aiutarli a superare le sfide della supply chain che devono affrontare.

Credo che questo sia il motivo principale per cui rivenditori relativamente giovani come Rituals, Udea e Pabo hanno ottenuto un vantaggio competitivo sostanziale rispetto ai rivenditori più “anziani”. Non sono bloccati da sistemi IT inflessibili e, di conseguenza, queste aziende utilizzano tutte soluzioni agili e di qualità.

È tempo di cambiare

Il mio consiglio ai retailer è di valutare molto attentamente il loro panorama IT. Per trasformare il vostro panorama IT da ostacolo a fattore abilitante, dovete essere abbastanza coraggiosi da aggiornare i vostri sistemi. In parole povere, se volete essere un rivenditore omnicanale di successo, il momento di cambiare è adesso.